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Esiste una “vaccinazione” per cistiti e prostatiti?

Esiste una “vaccinazione” per cistiti e prostatiti?

Vaccino anti-cistite e prostatite

In questo periodo in cui si parla sempre più spesso di vaccini sui giornali, sui mass media e sui social, vi voglio parlare di un vaccino molto particolare di tipo urologico, il vaccino OM89 per la prevenzione delle infezioni urinarie ricorrenti come cistiti e prostatiti.

La sua efficacia è descritta da qualificati studi scientifici internazionali tanto che il vaccino è entrato nelle Linee guida europee per la cura delle infezioni urinarie

E’ molto efficace nel diminuire sensibilmente le recidive delle cistiti e viene prescritto soprattutto per le forme ricorrenti anche se il paziente ha assunto o sta assumendo antibiotici. Per infezione ricorrente si intende la comparsa di 3 o più episodi in un anno o da più di 2 episodi in 6 mesi.

Il vaccino è costituito da componenti di 18 ceppi differenti del batterio Escherichia Coli, che è il germe responsabile del 90% delle infezioni urinarie. Si trova normalmente nel colon e può passare in vescica e nella prostata attraverso la parete intestinale o risalendo dall’uretra.

Il vaccino OM89 è in grado di stimolare il sistema immunitario del paziente attivando i macrofagi e i linfociti, le “cellule killer”. Inoltre è in grado di innescare le interleuchine e l’interferone, responsabili del processo dell’infiammazione in grado di fermare l’aggressione del germe, e le immunoglobuline (IgG) cioè gli anticorpi coinvolti nella risposta immunitaria dell’organismo.

Ha un grado di sicurezza molto elevato, infatti gli eventi avversi si verificano solo nel 5% dei casi e sono molto lievi e transitori come disturbi gastrointestinali e cefalea, tali da non rendere necessaria la sospensione della assunzione. La protezione dura da 6 a 18 mesi a seconda della differente risposta immunitaria da parte del paziente. Le percentuali di successo a 6 mesi dalla vaccinazione è di oltre il 90% di guarigione. Uno dei più importanti vantaggi dell’impiego del vaccino è non solo il suo utilizzo contemporaneamente o subito dopo la terapia antibiotica ma anche la possibilità di evitare proprio l’assunzione dell’antibiotico. Infatti mentre l’antibiotico determina la soppressione sia  dei batteri che causano l’infezione sia dei batteri “buoni” che costituiscono la normale e vantaggiosa flora batterica urinaria e intestinale, alterando il microbiota, il vaccino invece è molto selettivo e agisce nei confronti unicamente dei germi patogeni. Tutto ciò quindi ha un notevole impatto positivo sulla tanto rinomata e temuta antibiotico-resistenza che soprattutto in Italia sta raggiungendo livelli preoccupanti.

Attualmente allo studio c’è poi un promettentissimo vaccino chiamato Lexpec, ancora in fase sperimentale 2, che con una unica iniezione intramuscolare all’anno proteggerà dalla infezione non solo dell’Escherichia Coli ma anche dello Pseudomonas responsabile inoltre delle temute infezioni ospedaliere.

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